
La città scorre sotto i miei piedi, le piccole lucciole con le ruote sfrecciano sull’asfalto,tutto da qui è insignificante e futile. Alzo il braccio per vedere l’ora,è quasi mezzanotte.Il vento investe il mio viso e mi scompiglia i capelli, sento l’alito del vento che penetra nei mie polmoni. Mi sento una divinità da quassù dove nessuno può vedermi o dirmi qualcosa. Basta un piccolo passo e cadere nel vuoto e sentire il proprio corpo precipitare. Mai nessuno potrà farmi tornare indietro, la decisione è stata presa. Un piccolo aereo sorvola il tavolo nero sopra il mio capo, è un piccolo puntino luminoso che continua a viaggiare indifferente a quello che accade ai suoi piedi. Un’ondata di emozioni mi riempie la mente, vedo tante persone sedute sull’aquila meccanica, ognuno con la sua storia con i suoi problemi. Vedo anche un ragazzo che ha tanto da vivere che sta per distruggersi con la polvere bianca, povero illuso!.Ora cercherò di interrompere ogni pensiero e fare il mio viaggetto di pochi secondi. La mia mente è limpida, lucidissima. Uno, due e ….. Spezzo l’aria come una freccia, vorrei tanto ritornare indietro….. Buh!
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Che protagonista complessato ed indeciso...XD
RispondiEliminaBel racconto giorgino... XD